Nel corso delle ultime settimane è apparsa nei media svizzeri una notizia significativa riguardo la tematica della poca trasparenza dell’associazione Protezione Svizzera degli Animali (PSA) attiva da oltre 160 anni. In particolare, sono state mosse critiche relative alla governance, alla mancanza di trasparenza e ai rimborsi spese eccessivi.
La PSA, in quanto attore coinvolto nei processi sociali della società civile e riconosciuta di pubblica utilità, dovrebbe mantenere il massimo livello di trasparenza sulle proprie attività ed è suo compito informare l’opinione pubblica. Da questa premessa è evidente come l’integrità morale delle persone che siedono negli organi direttivi è fondamentale per guadagnare la fiducia del pubblico. Le organizzazioni non profit svolgono un ruolo cruciale nell’affrontare sfide sociali e ambientali e il raggiungimento dei loro obiettivi dipende in gran parte dal capitale reputazionale che si è costruito.
Stando agli articoli sopracitati, la Fondazione ZEWO, ente certificatore per le donazioni che è stato istituito per garantire la trasparenza e l’integrità delle organizzazioni non profit, ha sconsigliato di effettuare donazioni alla PSA.
A cosa si deve questa presa di posizione?
Sebbene la PSA non possegga il label ZEWO, e di conseguenza non è soggetto a degli audit da parte di questo ente, si è fatta sentire la pressione dell’opinione pubblica.
L’interessante a questa faccenda è il fatto che un ente di certificazione, come ZEWO, emetta pubblicamente un consiglio di evitare donazioni ad un’organizzazione non profit. Questo punto solleva una questione importante riguardo al suo ruolo nell’ecosistema non profit. Bisogna considerare che i 21 standard ZEWO consistono nel fornire una sorta di “marchio di qualità” che rassicuri i donatori sulla gestione adeguata dei fondi e sull’impegno autentico nelle cause sostenute. Il consiglio di astenersi dal fare donazioni rappresenta un passo ulteriore, piuttosto insolito che aggiunge un nuovo dinamismo al panorama.
Questo evento potrebbe segnare una trasformazione nell’equilibrio dei ruoli all’interno dell’ecosistema delle organizzazioni non profit, aprendo la strada a una maggiore partecipazione attiva da parte dei donatori e del pubblico. La crescente richiesta di maggiore trasparenza potrebbe fungere da catalizzatore per promuovere una cultura di responsabilizzazione reciproca, in cui i vari attori si autoregolano.
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